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Quei di Salerno il lor lunato golfo,
gli archi normanni, tutta bronzo e argento
la porta di Guïsa e di Landolfo
aveansi in cuore, e l’arte e l’ardimento
onde tolse lo scettro ad Alberada
Sigilgaita dal quadrato mento.

Gabriele D’Annunzio

Salerno – o Saˈlɛrno, come si pronuncia in dialetto locale, il “vernacolo salernitano” – sorge sull’omonimo golfo del Mar Tirreno, tra la Costiera Amalfitana (ad ovest), il Cilento (a Sud) e l’ampia Piana del Sele. La posizione strategicamente favorevole ha reso la città preda ambita da molte civiltà, che l’hanno scelta, nei secoli, meta ideale di insediamento. A partire dall’epoca preromana numerosi popoli hanno colonizzato Salerno: Etruschi, Bizantini, Longobardi. Il periodo medioevale è stato particolarmente vivace.

Inizialmente colonia etrusca, “Salernum” fu fondata dai Romani nel 197 a.C. Conquistata dai Bizantini a seguito delle invasioni barbariche, passò in mano ai Longobardi nel 646 d.C. come parte del Ducato di Benevento. Dal 774 fu capitale del Principato di Benevento, sotto Arechi II, fino all’839 quando divenne indipendente da Benevento grazie all’operato di Siconolfo. Intorno all’anno 1000, il fervido ambiente culturale fa nascere a Salerno, crocevia di saperi e culture diverse, la prima e più importante istituzione medica d’Europa: la famosa Scuola Medica Salernitana, che raggiunge il suo massimo splendore tra il X secolo e il XIII secolo. Grazie alla sua prestigiosa tradizione medica, Salerno, ormai meta di uomini di cultura e dotti maestri, diventa “Hippocratica Civitas“, florido centro commerciale e culturale. “Opulenta Salernum” fu infatti la dizione coniata sulle monete dell’epoca, a testimonianza dello status conquistato.

Conquistata nel 1076 dal normanno Roberto il Guiscardo, divenne il più importante dei territori normanni ed ospitò in esilio papa Gregorio VII. Fu in questo periodo che la città ottenne gli appellativi di Sancta Civitas a causa del ritrovamento delle spoglie dell’apostolo Matteo, divenuto Santo protettore della città, festeggiato il 21 Settembre di ogni anno.

Nella prima metà dell’800 sorsero a Salerno numerose industrie tessili, soprattutto a capitale straniero – ricordiamo le industrie tessili e cotoniere degli Svizzeri – che fecero della città uno dei maggiori poli industriali d’Italia e la terza provincia per valore aggiunto pro capite. Nel 1877 Salerno venne soprannominata “la Manchester delle Due Sicilie”: risultavano sul territorio 21 fabbriche tessili con circa 10.000 operai (si pensi che nello stesso periodo a Torino lavoravano in questo settore solo 4.000 operai). Dopo l’unità avvenne purtroppo il tracollo di numerose industrie, tra le quali le cartiere, un tempo assai fiorenti.

Nel settembre del 1943, durante la seconda guerra mondiale, la città e la sua costa fu teatro del cosiddetto sbarco di Salerno: la sanguinosa Operazione Avalanche. Con questa operazione gli alleati accedevano alla costa italiana ed aprivano la strada all’avanzata verso Roma. Nel periodo che seguì lo sbarco la città ospitò i primi governi dell’Italia post-fascista: dal febbraio all’agosto del 1944 Salerno fu capitale d’Italia ospitando i governi Badoglio I, Badoglio II e Bonomi II.

Epoca moderna

A partire dalla seconda metà degli anni novanta ha avuto inizio la metamorfosi strutturale e architettonica di Salerno. La città, che oggi mira a divenire uno dei poli del turismo crocieristico e dell’architettura contemporanea, ospita le opere dei maggiori architetti del XXI secolo, quali Bohigas, Calatrava, Bofill, Fuksas, Zaha Hadid e Chipperfield. Conserva ugualmente gli antichi monumenti e i simboli della sua storia millenaria.

Photo by Anna Izzo

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